Palazzo della Borsa

All’inizio dell’800 la necessità di avere una adeguata sede per il mercato, che a Novara dalla seconda metà del Settecento era significativamente cresciuto, in particolare per il riso ma anche per i cereali, il vino e le stoffe (panno, canapa e lino), portò alla decisione di cercare una soluzione alternativa al cortile del Broletto, in quanto insuffi ciente per immagazzinare tali prodotti. La Commissione di Pubblico Ornato, ente preposto al controllo dello sviluppo edilizio della città istituto nel 1807, incaricò nel 1816 l’ing. Luigi Orelli di realizzare un nuovo mercato dei grani; inizialmente doveva essere solo un grande porticato per proteggere merci e persone, ma via via il progetto si ampliò in un grande edificio a pianta quadrilatera su due piani con un ampio cortile interno, che andò a occupare l’intera superficie di un isolato abbattuto, collocato alle spalle della Porta Vercelli, con fronte sull’attuale corso Italia, principale via di attra-versamento est-ovest della città.L’attuale Palazzo del Mercato trova quindi la sua definizione tra il 1817 e il 1844, frutto di una seria di successivi e organici ampliamenti del nucleo originario, denominato dall’architetto Basilica Mercuriale di Novara, edificio neoclassico in cui i portici (luogo per l’incontro e lo scambio) e l’architettura con funzioni miste (commerciali, residenziali e pubbliche) convivono armonicamente nel “più vasto e magnifico edificio della città”. Inoltre la realizzazione all’interno di uno spazio ad uso borsa contribuirà a fare di Novara uno dei principali mercati cerealicoli d’Italia.Affacciato quindi sul lato settentrionale di piazza Martiri della Libertà, il Palazzo Orelli, o Palazzo del Mercato, è dotato di un elegante porticato che corre su tutti e quattro i lati. La facciata principale, in corso Italia, è ornata da due rampe di scale, conclusa da un frontone decorato da un altorilievo in arenaria e marmo opera di Gerolamo Rusca con sculture allegoriche che rappresentano il Trionfo di Cerere e Bacco: la dea della terra coronata da spighe di grano e il dio del vino sono su di un carro trionfale circondato da putti e baccanti. Inoltre vennero collocate ai vertici del timpano tre statue allegoriche: a sinistra la rappresentazione dell’Acqua, al vertice dell’Amor Patrio (rimosso alcuni anni fa) e alla destra la Terra. L’apparato iconografico andava a definire l’immagine del Palazzo del Mercato quale luogo di scambio dei prodotti agricoli reso necessario e possibile grazie all’operosità dei cittadini (rappresentati dall’Amor Patrio) ma anche grazie alla fertilità della terra e alla ricchezza d’acqua proprie del territorio novarese (celebrate dalle due statue citate, opere di Giuseppe Argenti). Nell’atrio di ingresso vi trovano invece collocazione le statue di cinque personalità di giuristi ed economisti: Bandini, Genovesi, Verri, Gioia, Romagnosi, realizzati da scultori ottocenteschi operanti nel Novarese. Il riconoscimento a questi grandi studiosi fu voluto da Giacomo Giovanetti, eminente figura della Novara della prima metà ‘800 e consigliere del Re Carlo Alberto. L’insolita presenza, in un edificio pubblico italiano, di monumenti dedicati a personaggi delle scienze, anziché a soggetti mitologici o della storia antica, colpì l’attenzione di molti intellettuali di passaggio a Novara, tra cui il celebre economista liberale inglese Richard Cobden. Sul lato sud, verso piazza Martiri della Libertà, sono ancora visibili le palle di cannone che colpirono l’edificio nel 1849, durante il bombardamento della città da parte delle artiglierie austriache a seguito della Battaglia della Bicocca, avvenuta il 23 marzo nelle campagne attorno Novara. Nei primi anni ’60 del Novecento il grande cortile interno e parte del palazzo subiscono importanti lavori che portano alla realizzazione dell’attuale salone contrattazioni merci e, nel seminterrato, dell’auditorium della Camera di Commercio di Novara, avente una capienza di circa 400 persone. Oggi nell’edificio trovano sede, oltre alla Sala Borsa e all’auditorium, diversi uffici, negozi e attività di ristorazione.

Collegamenti

Operazione co-finanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione Elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg V-A Italia-Svizzera 2014/2020.

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