Antica Pieve di San Genesio

Situata fuori dall'abitato, nei pressi della provinciale che conduce a Vaprio d'Agogna, l'antica parrocchiale e pieve di San Genesio (conosciuta dai sunesi anche come chiesa del diavolo) si presenta al visitatore in disastrate condizioni strutturali. La chiesa, già menzionata come capo pieve nell'XI secolo, viene di nuovo ricordata nel 1132 in una bolla di Innocenzo II e poi ancora nelle "Consignationes" del 1347. Il Bascapè durante la visita pastorale del 1595 la descrive "..di struttura antica, a tre navi con pavimento adatto, ma solo nella nave centrale, mentre nelle altre è rustico…" La facciata è corredata di tre porte, in corrispondenza di ogni navata, quattro sono le finestre; che in seguito agli ordini vescovili dovranno essere chiuse, ad eccezione di una che sarà di forma "orbiticularis". Ci risulta ancora, che all'interno la navata centrale è divisa dalle laterali da grossi pilastri e, nel coro, proprio dietro l'altare maggiore, c'è la tomba che raccoglie le reliquie di San Genesio. Dalla descrizione del vescovo Speciano il campanile appare "de novo aedificatum". Un portico, ricoperto da coppi e sorretto da colonne in serizzo è antistante la facciata, attiguo il battistero di San Giovanni, descritto come ampio e rotondo, raggiungibile attraverso tre gradini in discesa e coperto da un ciborio piramidato (demolito purtroppo nel 1840). Nel 1843 venne demolita la facciata ed il coro e venne cambiato l'orientamento. Oggi l'antica pieve si presenta a navata unica, ampia, con un presbiterio profondo, in cui si apre una piccola sacrestia. All'esterno, sul fianco sud, è ancor oggi visibile un tratto di muratura decorato con archetti pensili a gruppi di due, scandito da lesene. La muratura dell'edificio è piuttosto irregolare ed è composta da ciottoli e frammenti di mattoni disposti in corsi orizzontali, con piccoli tratti a spina di pesce. La critica, considerando ciò che resta dell'apparato murario, data l'edificio alla prima metà dell'XI secolo. Al suo interno si trova l'antica tomba sepolcrale della famiglia Della Porta, appena sopra un antico affresco, purtroppo in precarie condizioni di conservazione, raffigurante una delicata Madonna in trono con Bambino, San Genesio, l'Arcangelo Michele che trafigge una serpe ed un Santo (poco riconoscibile) che scaccia il diavolo. Un altro affresco, settecentesco, copre la volta della navata maggiore.

Collegamenti

Operazione co-finanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione Elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg V-A Italia-Svizzera 2014/2020.

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